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giovedì 16 maggio 2013

Le streghe della foresta di Pendle - Mary Sharratt

Le streghe della foresta di Pendle - Mary Sharrat
Pagine: 400
Edizione: Zero91
Titolo originale: Daughters of the witching hill


TRAMA
Nel 1612 in seguito a uno dei processi più meticolosamente dettagliati nella storia dell'Inghilterra, vennero impiccate sette donne e due uomini che vivevano nella foresta di Pendle con l'accusa di stregoneria. Vennero condannati per le prove fornite da una bambina di nove anni e da suo fratello, che di fatto soffriva di gravi disturbi dell'apprendimento. Un processo simile non sarebbe mai stato possibile se non fosse stato per una vera ossessione che re Giacomo I aveva per l'occulto.
Questo libro ripercorre questa vicenda narrando la storia della famiglia di Bess Southern, vedova, esperta di medicina erboristica, ossessionata dalla sue visione che le conferiscono fama di veggente. Bess, ispirata da uno spirito guida, inizia a guarire i malati e a predire il loro futuro e, con l'incedere del tempo e dell'età, istruisce la sua bellissima nipote, Alizon, alla magia bianca e ai sortilegi della magia nera. Questo ,però, porterà i vicini e i familiari di Bess a mettersi l'uno contro l'altro, fino a quando sospetto e follia superano il punto di non ritorno. 


RECENSIONE
Le vicende riguardanti le streghe mi affascinano da quando sono bambina e sono il mio argomento preferito da ritrovare in un libro. 
Appena questo mi è stato regalato, ne sono rimasta molto impressionata, perchè leggendo la trama e le dediche iniziali ho capito che è stato tratto da una storia vera. 
Da sempre si sa che, nel '600, molte donne sono state accusate ingiustamente di stregoneria, processate e morte violentemente, ma vivere le vicende in prima persona con le protagoniste è terribilmente angosciante. Nella prima parte del romanzo la narratrice, infatti, è Bess, detta anche Demdike. Comincia la storia con una scena casuale estrapolata dal testo; dopodichè narra del passato, dal primo momento in cui ha incontrato il suo spirito guida ed è diventata una curatrice. 
La scrittura mi è piaciuta veramente tanto, descrive bene e trascina il lettore, con l'aiuto di frequenti metafore e similitudini che rendono chiare le situazioni, come "la mia memoria è lunga come una giornata di mezza estate", oppure che arricchiscono di poesia la storia, "...dalla bellezza abbagliante come il sole di mezzodì, tanto luminosa da rischiarare anche l'oscurità della mia debole vista."
Questa scorrevolezza riesce a rendere la lettura piacevole, nonostante gli argomenti siano pesanti, proprio come se un alone di magia stesse sopra il lettore a proteggerlo. L'atmosfera resta anche una volta che l'ultima pagina è stata voltata, e mi ha fatto pensare molto alla potenza che scaturisce da questo libro.
Ma oltre a magia, incantesimi ed erbe medicali, si parla anche di altro: ci sono amicizie forti e indissolubili, morti, carestie e fame, intrecci, figli illegittimi e chi ne ha più ne metta. E' un libro completo.
Nella successive parti che compongono il libro, la parola passa ad Alizon e lo stacco si percepisce. Le due donne, nonna e nipote, sono abbastanza diverse (anche se accomunate da alcuni particolari), perciò ci sono alcune discrepanze nel loro modo di affrontare i problemi e le emozioni.
Ma il mio personaggio preferito, però, non è uno dei principali. E' Jamie, il fratellino ritardato di Alizon: ci viene presentato in modo da farlo sembrare veramente indietro, poco incline all'apprendimento e al rispetto delle regole; ma proseguendo, sembra sapere sempre più cose degli altri, come se fosse un veggente, e si dimostra molto più dotato e intelligente di quel che appare. E' un aspetto che mi ha affascinato molto, perchè circondava il tutto con un alone di mistero.
La particolarità di questo libro, inoltre, è il fatto che già dalla trama siamo a conoscenza di come andrà a finire, ma per tutta la storia continuiamo a sperare e a illuderci che possa arrivare qualcosa a migliorare i fatti. C'è anche un accenno ad un possibile amore (una cosa che ho trovato molto dolce e che mi faceva sorridere in continuazione), quasi una speranza, che rende ancora più grave il termine. 
Pur essendo in parte storico, quindi, l'autrice ha giocato bene con l'alternanza degli argomenti e gli intrecci delle vicende. Un libro che non annoia mai, nemmeno nella parte del processo, e che trascina in un mondo lontano dal nostro ma terribilmente affascinante.


VOTO: 9

3 commenti:

  1. Avevo visto questo libro sul web qualche mese fa e mi aveva incuriosita. Non avevo trovato recensioni però, e quindi ho deciso di rimandarne l'acquisto. Grazie per averlo recensito, bel commento! Mi hai incuriosita ancora di più a questo libro, che sembra terribilmente affascinante e anche un po' inesorabilmente triste. Credo che prima o poi lo aggiungerò alla mia libreria ;)

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    1. Penso che non te ne pentiresti ;)
      Sì è triste, ma l'autrice riesce a non renderlo troppo pesante :)

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  2. Questo articolo mi è piaciuto davvero tanto :) anche io sono interessata all'argomento e mi solleticava l'idea di leggere questo libro. Se può interessarti, sto facendo un lavoretto di traduzione riguardo alcuni atti dei processi di Pendle - che si trovano solo in inglese - per poi condividerli pubblicamente tramite il mio blog: http://virgoleprimadellee.blogspot.it/
    Ti cito nel primo articolo, giacché trovo che la tua recensione lo meriti a pieni voti ;)
    Grazie per aver condiviso le tue idee! Spero che anche il mio lavoro possa soddisfare la tua curiosità!
    C.

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