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domenica 26 maggio 2013

Muses - Francesco Falconi

Muses - Francesco Falconi
Pagine: 489
Edizione: Chrysalide Mondadori


TRAMA
Quando scappa da Roma diretta a Londra, coperta di tatuaggi e piercing, Alice sente che la sua vita potrebbe cambiare per sempre. Ha appena scoperto di essere stata adottata, ma per lei questa notizia è quasi n sollievo. Cresciuta con un padre violento e una madre incapace di esprimere il proprio affetto, ora Alice deve scoprire le sue radici e l'eredità che le ha lasciato la sua vera famiglia. Decisa, risoluta, ribelle, è una violinista esperta ed è dotata di una voce straordinaria. Ed è proprio questa voce a guidarla verso la verità: le antiche nove Muse, le dee ispiratrici degli essere umani, non si sono mai estinte. Camminano ancora tra noi. I loro poteri si sono evoluti. E alice è una di loro. La più potente. La più indifesa. La più desiderata da chi vorrebbe sfruttarne gli sconfinati poteri per guidare gli uomini, forzarli se necessario, fino alle conseguenze più estreme. Ma un dono così può scatenare l'inferno. E sta per accadere.


RECENSIONE
Quasi tutte le recensioni che avevo letto di questo libro ne parlavano positivamente, così ho deciso di leggerlo, senza però grandi aspettative, perchè mi aspettavo una storia carina e piacevole, ma leggera e abbastanza superficiale.
La protagonista è la classica ragazza problematica, ricoperta di piercing e tatuaggi, che a 20 anni ha già subito tutte le delusioni possibili e immaginabili: alle spalle un'infanzia segnata dalla violenza del padre e una madre pressochè insignificante, e un'adolescenza costellata di sesso, alcol, droga e morti. 
Questo è il quadretto iniziale che ci viene presentato, e subito mi sono fatta l'idea di una storia stereotipata e piena di banalità. Questo pensiero a continuato a rinforzarsi per buona parte del libro, quando Alice scopre di esser stata adottata. E ovviamente non può mancare la zia miliardaria che la riconosce al primo colpo e la accoglie nel suo castello. 
Si raggiunge l'apice quando l'autore parla delle Muse. Mi aspettavo, almeno qui, di entrare in un mondo bellissimo, quello della loro leggenda e storia, mentre invece sono rimasta completamente allibita. Ebbene sì, perchè le muse si sono evolute con il nuovo secolo: le muse della scrittura ispirano i blog letterari, quelle della pittura il body painting. E colmo dei colmi, è nata la protettrice della digital art, accompagnata da quella dei social network. Quando ho letto ciò, mi sono veramente cadute le braccia. Come si può stravolgere un mito così affascinante e farlo diventare così pacchiano?
Per quanto riguarda l'introspezione psicologica, e quindi il parlare delle emozioni e dei sentimenti, vi è una certa ripetitività: Alice non si riconosce più, Alice sta cambiando, Alice si sente in colpa per eventi del suo passato che avrebbe potuto evitare, Alice è triste e ha tutti i problemi del mondo. Alice, insomma, è affetta da un vittimismo acuto e incurabile, e non ha mancato di farsi odiare da me per tutto il libro.
L'unica cosa che ho abbastanza apprezzato è la scrittura schietta e pungente, con periodi molto brevi e punti frequenti; di solito le frasi troppo lunghe mi fanno perdere il filo del discorso. Un'altra cosa che rende la lettura scorrevole sono i capitoli concisi, che durano al massimo una decina di pagine. 
Il libro è diviso, inoltre, in 7 parti. La quinta mi è sembrata più interessante rispetto alle altre, perchè fa vari riferimenti al passato dei personaggi e ad antiche maledizioni; mentre la sesta ha ripetuti colpi di scena che però, essendo molti, creano confusione, anche perchè sono descritti in modo poco chiaro. Non si capisce bene da che parte stiano i protagonisti, se in una riga sono amici di Alice in quella dopo sono pericoli da annientare e, soprattutto, l'intreccio è difficile da districare e anche abbastanza grossolano. 
Il finale è aperto, anche questo descritto in modo poco soddisfacente ed abbastanza sfuggente, che suppongo verrà chiarito nel secondo libro "Muses, la decima musa" che, vista la delusione di questo, non penso leggerò.


VOTO: 4

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