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domenica 30 giugno 2013

La discendente di Tiepole - Alessandra Paoloni

La discendente di Tiepole - Alessandra Paoloni
Pagine: 347
Edizione: Butterfly


TRAMA
Un paese fantasma dimenticato dalle carte geografiche, circondato da montagne, abitato da una popolazione inospitale. E' il ritratto di Tiepole, paese d'origine di Emma, ed è lì che la ragazza è costretta a tornare in occasione del funerale di suo nonno. Il suo soggiorno, però, si trasforma in incubo quando Emma legge la lettera che sua nonna aveva scritto per lei prima di morire e che il nonno non le aveva mai consegnato. Essa le svelerà un mondo di tenebra colmo di stregoneria e maledizioni, di faide tra famiglie e di lotte per il potere. Emma non sa ancora nulla, ma tutti i Tiepolesi sanno chi è lei, poichè la stavano aspettando. Lei è l'erede della Strega. Lei è la discendente. Lei deve morire.


RECENSIONE
Le streghe, come avrò ripetuto un milione di volte, sono uno dei miei argomenti preferiti da trovare nei libri. 
Mi aspettavo, quindi, di leggere qualcosa su magie e incantesimi, o persecuzioni e condanne, ma non è stato così.
Innanzitutto la storia non è concentrata solo su Emma, la nipote della famigerata strega, ma su una vasta gamma di personaggi. Ciascuno di essi sfiora, a suo modo, il paranormale: ci sono i maledetti, la discendente di cui si parla nel titolo, i Teschi e la Vecchia Gilda. Quest'ultima è una figura essenziale, di riferimento, la mia preferita, perchè essendo una guaritrice, è quella che più si avvicina all'argomento del libro.
La scrittura semplice e scorrevole rende chiare le situazioni, il carattere dei personaggi e, soprattutto, le relazioni che li legano.
Per esempio, due figure molto importanti sono i genitori della protagonista: un papà troppo impulsivo e protettivo che, a mio parere, appare sempre come un bambino capriccioso; una madre che, oltre ad essere molto misteriosa, è seria e coscienziosa.
Al contrario, Emma adora il padre e litiga sempre con la madre.
Ma questa non è l'unica situazione in cui mi sono trovata in contrasto con la ragazza. 
Mi ero preparata, infatti, ad una persona coraggiosa, decisa e intraprendente; mentre Emma sembra essere un po' la Bella Swan della situazione. Ha sempre bisogno di essere difesa dagli altri, le cadono le ginocchia di fronte al più piccolo complimento o interesse che le viene rivolto. E, soprattutto, quando viene a conoscenza di quel mondo crudele ed enigmatico che è TIepole, invece di entrarne a far parte, sembra sempre tentata di scappar via.
Questa ventenne un po' paurosa narra la storia in prima persona, lasciando talvolta il posto alla nostra "telecamera" che si sposta all'esterno della sua visuale e quindi ci lascia intravedere, dalle prime pagine, piccoli fatti e questioni irrisolte che, come piccole anticipazioni e stimoli, spingono ad andare avanti per scoprire se le nostre supposizioni erano esatte. 
E la maggior parte delle volte le mie lo erano, perché lo svolgimento dei fatti è abbastanza prevedibile. 
Qualcosa che invece non lo è, e che si trova in continua evoluzione, è l'ambientazione: buia, lugubre ed anche un po' gotica; appare desolata e spoglia, ma in realtà è più piena di avvenimenti di quanto possa apparire.
Forse muta sempre sotto i nostri occhi perché anche le sensazioni di Emma cambiano. All'inizio è sempre polemica: "il luogo è isolato, sperduto e vuoto" e sembra, in modo molto superficiale, odiarlo senza conoscerlo. In seguito, venendo a contatto con il passato e la storia di sua nonna, inevitabilmente inizia a sentirsi a casa.
Però questa atmosfera è, a tratti, intaccata da battute umoristiche un po' fuori luogo e dalla storia d'amore troppo accentuata e anche scontata. Oramai, le relazioni da favola si ritrovano ovunque, anche quando se ne potrebbe fare a meno.
Insomma, è una lettura abbastanza piacevole e scorrevole, nonostante i lati negativi, apprezzabile per chi non ha troppe pretese o torna da molte lettura pesanti o impegnative.


VOTO: 6/7

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