Qui troverai ciò che vuoi:

mercoledì 1 gennaio 2014

Fiabe Oscure - AA.VV

Fiabe Oscure - AA.VV
Pagine: 183
Edizione: La mela avvelenata


TRAMA
L'antologia offre una generosa scelta di stili e generi. Si passa dalla narrazione gotica a quella marcatamente horror, se non addirittura fantascientifica. Tredici racconti (numero da brivido, come tradizione vuole) per rivisitare altrettanti classici della tradizione popolare. Gli autori hanno utilizzato gli archetipi della fiaba rielaborata, inserendoli in un contesto nuovo. Questa trasposizione ha originato nuove soluzioni alle fiabe, più affini al nostro modo di sentire. Ne consegue che, nonostante la connotazione gotica, tutti i personaggi sembrano paradossalmente più umani, le azioni più giustificate e le motivazioni più comprensibili rispetto a quelle delle fiabe originali. 
Il che significa che i nuovi cantastorie hanno operato sull'archetipo esattamente come i nostri progenitori, adattandolo alle nuove situazioni socio culturali.


RECENSIONE
Quando dalla casa editrice La Mela Avvelenata mi è stato proposto di leggere questa antologia, ho accettato di buon grado. 
La rivisitazione di storie famose che tutti conosciamo, come le fiabe, mi ha sempre attirato, e leggerle è un esercizio utile per testare l'originalità e la fantasia di chi le scrive.
Una delle prime storie che incontriamo è Scarpette Rosse di Sabrina Rizzo, di cui non conoscevo la fiaba originale di Andersen. Dopo una breve ricerca su internet ho scoperto che anche l'originale ha un finale abbastanza inquietante. La storia rivisitata presente nell'antologia è quella che reputo più horror: è sanguinosa, con molti morti, ma mantiene un'atmosfera leggendaria e fiabesca.
Una rivisitazione totalmente diversa è data alla Sirenetta di Claudio Cordella, raccontata in chiave fantascientifica, e a Snow White di Daniela Barisone, che mi è piaciuto molto, che si svolge in un ambiente moderno, grezzo, raccontatoci con un linguaggio aspro e realistico, in cui Snow White è una droga da sballo. 
In Hansel e Gretel di Fiorella Rigoni, La Regina delle Nevi di Paola Boni e Il pifferaio magico e la danza di morte di Alexia Bianchini si resta molto fedeli alle favole originali, cambiando solo alcune cose per rendere il tutto un po' più inquietante, ma non troppo. Pur non suscitando una grande paura, sono storie ben fatte con un continuo cambiamento di ambientazioni. In tutte e tre sono presenti due personaggi principali, uno maschile e uno femminile, uniti da un amore o da legami di sangue, che compiono molte peripezie per raggiungere i loro obiettivi e tutte e tre presentano un lietofine.
Sempre molto simili alla fiaba originale, ma con più lotte e più sangue sono Oz di Nicola D'Onofrio e Peter, il bambino che non sapeva amare di Mario De Martino, anche queste con svolte e stravolgimenti, vari luoghi e molti personaggi.
Quattro che mi hanno particolarmente colpito sono state Le nebbie di Malà Strana di Simone Colaiacomo, Il Lungo di Lorenzo Crescentini, Le Creature del Buio di Fabrizio Fortino e Xenia e il vaso di Pandora di Anna Grieco. 
Tutte sembrano storie totalmente nuove, senza nessun collegamento alle fiabe che conosciamo, se non fosse per dei piccoli dettagli infilati con maestria nella narrazione. Il racconto di Simone Colaiacomo ha un'atmosfera molto gotica; oltre che nebbiosa, l'ho immaginata anche molto scura, con palazzi alti e neri. Il personaggio principale diverso e non accettato dalla società, mi aveva ricordato il gobbo di Notre Dame, ma in realtà si riferisce alla fiaba del brutto anatroccolo.
Quello di Lorenzo Crescentini è un perfetto racconto da brividi. E' suddiviso in tre parti e soprattutto la seconda è ricca di suspense come un thriller che si rispetti. L'ambiente è buio, disseminato di creature oscure che potrebbero assalire il protagonista che vi è all'interno da un momento all'altro; le poche che ci vengono presentate hanno caratteristiche terrificanti e mostruose. Non riuscivo a comprendere da che fiaba fosse stato ispirato, anche perchè il fatto che il protagonista sia un maschio è fuorviante. Solo grazie a due piccole boccette con scritto "BEVIMI" e "MANGIAMI" ho capito che si trattava di Alice nel paese delle meraviglie. L'altra storia che presenta piccoli particolari nascosti è quella di Anna Grieco, che si svolge nell'ambiente della mitologia greca con esseri leggendari, sacerdotesse, Athena e il vaso di Pandora. Più che horror o gotica, qui il genere punta più sull'avventura con qualche elemento un po' macabro. Gli elementi che riconducono all'origine di cui parlavo prima sono quasi da svelare da quanto sono ben nascosti: il mantello rosso, il demone-lupo e alcune frasi più esplicite rimandano tutte a Cappuccetto Rosso. Infine, viene la storia di Fabrizio Fortino. Mi è piaciuta molto, perchè è inquietante e macabra al punto giusto; una storia che se sviluppata maggiormente in un romanzo più lungo darebbe vita ad un film molto suggestivo, in cui le venature di cui parlavo, che ci fanno capire che si tratta della piccola fiammiferaia, sono rappresentate solo dai fiammiferi, ma sono ben introdotti in un ambiente moderno e tra personaggi adolescenti, che non si notano quasi. Bellissimo il finale, inaspettato e adatto ad una storia simile.
Un'antologia ben costituita, in cui si possono ammirare vari stili e metodi di narrazione, che si legge tranquillamente in pochi giorni e a cuor leggero, pur avendo, ogni tanto, i brividi lungo la schiena.


VOTO: 8,5

Nessun commento:

Posta un commento