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mercoledì 26 marzo 2014

Perchè ci siamo lasciati - Daniel Handler

Perchè ci siamo lasciati - Daniel Handler
Pagine: 360
Edizione: Salani editore
Titolo originale: Why we broke up


TRAMA
"Questa è la storia di Min Green, di come lei e Ed Slaterton si incontrarono a una festa, andarono al cinema insieme, seguirono un'anziana signora, condivisero una stanza in un motel e si spezzarono i cuori a vicenda." 
Una storia d'amore che finisce. Due persone che si lasciano. Min ha la passione del cinema e vorrebbe diventare regista, Ed è il co-capitano della squadra di basket. Parlano due lingue diverse, sono una l'antitesi dell'altro. All'inizio la sfida è entusiasmante, ma presto si rivela per quello che si sapeva già fin dall'inizio: impossibile. Min lascia Ed, e per spiegargli il perchè gli scrive una lettera destinata ad accompagnare una scatola contenente tutti gli oggetti che hanno segnato la loro breve, intensa storia d'amore.


RECENSIONE
Quando al gruppo di lettura hanno nominato questo libro, non ho potuto non chiedere di prestarmelo; il titolo è stato un richiamo e non ho saputo resistere. Stavo leggendo Looking for Alaska, ma ho passato il pomeriggio immersa nelle pagine di questo, iniziato anche se non lo avevo programmato.
Premetto che la mia recensione non potrà essere oggettiva, anche se credo che non potrebbe esserlo per nessuno, perchè non si può fare a meno di lasciarsi coinvolgere. 
Quante volte ci siamo posti quella domanda? "Perchè ci siamo lasciati?" Nessuno potrebbe fare a meno di sentirsi preso in causa fin dal primo istante, solo con queste parole.

Il libro si apre con le parole "Caro Ed", facendoci capire che si tratta di una lettera. Una lettera destinata ad accompagnare una scatola di ricordi raccolti fin dal primo momento, come se Min sapesse inconsciamente che tutto sarebbe finito e che ci sarebbe stato bisogno di liberarsi di un fardello. Gli oggetti "collezionati" dalla ragazza sono veramente tanti, considerando la storia relativamente intensa, e da qui possiamo capire che breve non coincide sempre con passeggero, futile, superficiale. Infatti, la storia di Ed e Min è intensa, vissuta con tutto il cuore. Ci viene raccontata in ordine cronologico attraverso i momenti e i fatti riportati alla memoria dagli oggetti nella scatola, analizzati uno alla volta e rappresentati in un'immagine colorata che precede il capitolo. Queste tavole, questi disegni, che a primo acchito mi avevano fatto pensare ad un libro leggero e frivolo, hanno invece qualcosa di straziante, una volta che si comincia a leggere, tanto che a volte mi hanno quasi portato alla commozione. Leggere un biglietto con scritto "Non riesco a smettere di pensarti", sapendo fin dall'inizio che tutto è finito, ha avuto su di me un effetto inaspettato. 
La scrittura è scorrevole e sono prevalenti i dialoghi, originali e fuori dall'ordinario, come quasi tutti i personaggi.
Min e Ed, pur essendo una coppia, appartengono a due mondi opposti, due poli che si attraggono e che poi, inevitabilmente, si respingono. Min è considerata un'alternativa, una diversa nel mondo di Ed, ma questo a lui sembra piacere e ne viene addirittura condizionato, al punto da sentirsi coinvolto nelle sue avventure e in dovere di dare una mano a realizzare i suoi progetti. 
Lei vuole fare la regista, va sempre al cinema accompagnata dal suo migliore amico Al e ama i vecchi film, talmente tanto che nella lunghissima lettera che leggiamo sono quasi costanti i riferimenti ad essi, ricondotti a ciò che le sta succedendo. Ama il caffè e ha una lista delle caffetterie preferite; ha pochi amici con cui passa la maggior parte del suo tempo e passa la ricreazione nel gruppo ristretto di quelli giudicati "sfigati" e, sopratutto, mai si immaginerebbe di finire per innamorarsi del co-capitano della squadra di basket, atletico, bello, con molte ex fidanzate banali; che non conosce nemmeno la strada per il cinema preferito di Min, ma solo quella per un altro, molto più "in". Odia il caffè ed è amato da tutti, partecipa a feste e falò in pieno stile college americano e sembra quasi impossibile che uno come lui possa considerare Min.
Questa potrebbe sembrare la premessa per la classica storia dei diversi che si trovano, di lui che è troppo bello e popolare per lei, ma la storia funziona lo stesso perchè lei è l'eccezione. "Perchè ci siamo lasciati" non è questo. Sappiamo fin dall'inizio che non funziona; Min sa di non essere l'eccezione e si era solo lasciata accecare dall'amore che provava e che, mentre scrive la lettera piangendo in una caffetteria, si convince di non provare più.
La scrittura di Daniel Handler mi ha ricordato John Green. Le particolarità inimitabili che caratterizzano ogni singolo personaggio, gli ambienti;  il fatto che ogni cosa sia tremendamente realistica, pur lasciando spazio ad una leggera atmosfera di magia, come se tutto si svolgesse in un mondo impalpabile, raggiungibile solo con la lettura. Ma quest'aria di sogno viene rotta dalla realtà spietata che si intromette, come sempre, senza chiedere permesso.
E' un libro tanto scorrevole che quasi non ti accorgi di leggerlo, ma ti coinvolge talmente tanto che ti porta a provare gli stessi sentimenti della protagonista, soprattutto nel finale. Ciò si unisce inevitabilmente a ciò che ogni lettore può aver provato in situazioni simili, creando misto di tristezza e rabbia.
Una lettura velata di malinconia, adatta a chi ha bisogno di sentirsi capito e trovare conforto tra le pagine. Solo una piccola avvertenza: mettete in conto la possibilità di una piccola morsa nello stomaco, quando lo chiuderete dopo l'ultima pagina.


VOTO: 9

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