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martedì 1 luglio 2014

La promessa- Friedrich Durrenmatt


La promessa - Friedrich Durrenmatt
Pagine: 153
Edizione: Einaudi
Titolo originale: Das Versprechen


TRAMA                    
Nel bosco di Magendorf, un piccolo villaggio nei pressi di Zurigo, viene trovata assassinata una bambina bionda, vestita di rosso. Del delitto è accusato un antipatico ambulante che, dopo aver confessato, si impiccherà. Il commissario di polizia Matthai, che ha seguito il caso e che non crede alla sua colpevolezza, è in partenza per una missione all'estero. Il caso pare chiuso. Ma Matthai è inquieto, gli pesa il suicidio dell'ambulante, e poi si è lasciato strappare dai genitori della bambina la promessa di trovare l'assassino. Matthai non partirà. Solo, abbandonato dalla polizia che non gli perdona di essere rimasto, senza il minimo indizio se non un disegno fatto dalla bambina uccisa, il commissario si butta a capofitto nella sua indagine "impossibile".


RECENSIONE                    
Una bambina bionda con l'impermeabile rosso trovata morta misteriosamente in un bosco; a guidare l'indagine solo un disegno di un gigante torvo come unico indizio. Sembra la premessa per una versione horror di Cappuccetto rosso, o semplicemente l'inizio di un succulento thriller.
Forse è per questo che avevo aspettative abbastanza alte: mi aspettavo di restare immersa tra le pagine senza riuscire a staccarmi, col fiato sospeso, in attesa di scoprire il colpevole.
In realtà mi sono un po' bloccata già alle prime pagine, perchè ho trovato l'inizio un po' "impacciato", come se avesse qualche difficoltà ad ingranare ed entrare nella storia.
Per fortuna i capitoli brevi aiutano ad una maggiore scorrevolezza e pian piano la scrittura si scioglie, tanto che ho finito il libro nello sprazzo di tempo di un viaggio in treno.
Alcuni aspetti della narrazione mi sono sembrati un po' sommari e solo abbozzati, come per esempio quello delle ambientazioni pressochè assenti. Capisco che essendo quasi sempre luoghi naturali come il bosco non ci sia molto da descrivere, ma trovo che in un romanzo di questo tipo sia importante dare un contesto abbastanza preciso.
La storia è raccontata in terza persona da un narratore interno, il capo del distretto, spettatore dell'indagine che ha portato alla rovina l'ispettore Matthai, uno dei suoi uomini migliori. La voce narrante decide di raccontare tutto allo scrittore che a sua volta è citato nel libro e che nel bel mezzo della storia interviene per darci alcune informazioni riguardo alle sue scelte stilistiche. Pur essendo l'intervento breve, ha spezzato la storia e ho trovato che sarebbe stato qualcosa da scrivere più in un prologo che in mezzo alla storia, anche perchè il narratore stesso talvolta si lascia andare in critiche e riflessioni personali che durano anche più pagine. La scelta di raccontare in questo modo, quindi, non mi è sembrata molto azzeccata per vari motivi e anche perchè, essendo coinvolto solo parzialmente, la visuale è abbastanza ristretta e il racconto è troppo distaccato, senza lasciar accesso alle emozioni o a particolari che avrebbero reso la storia accattivante. 
E devo dire che di questi particolari ci sarebbe stato bisogno, perchè dopo un culmine di suspence in cui si vuole scoprire assolutamente la soluzione il libro cade man mano che si prosegue fino ad arrivare ad un finale deludente. 
L'indagine è troncata, la soluzione arriva dopo un lasso di tempo abbastanza lungo ed è molto banale, soprattutto perchè non viene scoperta dopo aver superato ostacoli e difficoltà, ma gli agenti ci sbattono contro involontariamente, quando arriva una confessione inaspettata.
La scelta di un finale scontato, come viene spiegato nel libro, è intenzionale, perchè questo libro ha la funzione di critica nei confronti dei soliti romanzi polizieschi in cui tutto è logico e calcolato, le soluzioni dei casi sono originali, strepitose, scioccanti. Si vuole dimostrare come, invece, nella realtà non ci siano questi sviluppi e tutto resti sul banale, senza niente di spettacolare. Utilizza quindi come esempio un delitto comune con qualche particolare originale, come le caratteristiche della bambina, ma senza spingersi oltre.
Mi è sembrata sicuramente una buona critica, chiara e ben sviluppata; la lettura scorrevole, nonostante l'inizio, ma resta comunque il fatto che non mi ha lasciato nulla e non mi ha suscitato niente.


VOTO: 5

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