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mercoledì 21 dicembre 2016

Doppio sogno - Arthur Schnitzler

Doppio sogno - Arthur Schnitzler
Pagine:
Edizione: Adelphi
Titolo originale: Traumnovelle


TRAMA                                                                           

Un ballo in maschera, due misteriose figure in domino rosso, uno straniero insolente, qualche parola incomprensibile e allusiva: queste apparizioni gettano, una sera, "un'ombra di avventura, di libertà e di pericolo" nella vita di un medico e si sua moglie, giovani, belli e chiusi in un'ovattata felicità domestica. Da quel momento essi entrano, senza saperlo, in un intreccio speculare di peripezie notturne tanto inverosimili da sembrare oniriche e di sogni tanto invadenti da sembrare fatti reali: e, per tutti e due, i desideri segreti occuperanno la scena, per una notte, con una violenza e una fascinazione tali che li trascineranno inermi con sè, tra voluttà e angoscia. 


RECENSIONE                                                                                              
Questo è un libro che resta addosso, perchè secondo me rappresenta la vita. Me ne sono resa conto almeno dopo due settimane da quando lo avevo letto, notando che continuava a tornarmi il suo titolo sulle labbra in svariati contesti in cui mi ritrovavo a dover fare un paragone. Nella maggior parte di questi momenti stavo parlando di una mia esperienza particolare o mi trovavo in un luogo pregno di un'atmosfera magica. Il romanzo infatti è costruito intorno al labile confine tra ciò che è reale e ciò che è immaginato: quasi un orizzonte, dove da una parte sta un mare blu che è la tua vita borghese e basata sullo scivolare delle ore viscide come olio, e dall'altra tu pensi che ci sia altro mare, ma da stare dove stai non ne puoi avere prova. Così è anche il tuo cervello, dove coesistono un ego e un inconscio e nella tua vita di ogni giorno, dove le azioni che compi in casa e in ufficio, nelle trappole pirandelliane, scorrono in parallelo con una vita creativa della mente, che viaggia, desidera e analizza ciò che è sè e altro da sè. Nel suo flusso inarrestabile, arriva a riflettere su quanto dell'armonia, dell'ordine e della sicurezza sia in realtà apparenza e menzogna. Si chiede se il suo abito borghese e il suo lavoro di medico non siano solo sipari per celare la parte oscura dell'uomo, gli impulsi, le ombre della psiche. Tutto ciò non è accettato dal mondo civile, dalle leggi morali e va perciò nascosto alla luminosità del giorno, occultato nel cuscino durante la notte. Questo è ciò che pensa Fridolin, il protagonista della storia, ma anche ciò che potrebbe pensare chiunque di noi. Schnitzler è un abile rappresentatore della mente umana, non per niente è grazie a lui che il monologo interiore è stato introdotto nella letteratura tedesca. 
Fridolin e Albertine sono due amanti giovani, sposati e con una figlia, che ancora però si mantengono aggrappati ai sentimenti che caratterizzano normalmente la prima fase della relazione di coppia, soprattutto la gelosia reciproca, che turba ma allo stesso tempo è accattivante perchè fa percepire il rischio che l'altro finisca in mani altrui, rendendo tutto più trasgressivo ed avvincente. 
Leggendo, ho elaborato una mia teoria sul libro. 
Il romanzo si apre con il racconto di alcuni episodi in cui sia a lui che a lei è capitato di provare desiderio sessuale per qualcun altro, che non fosse il partner. Queste rivelazioni continuano a fluttuare sulla testa dei due come una nube che li insegue, e scatenano da una parte i sogni violenti di lei, mentre dorme nel suo letto, dall'altra le avventure notturne di lui. Alla fine del libro si capisce come queste due realtà opposte in più sensi - in quanto sogno e realtà, in quanto desiderio maschile e femminile - si siano svolte in parallelo. Ciò non solo a livello temporale, bensì anche contenutistiche: alcuni aspetti del sogno di lei sono identici, o la versione leggermente traslata e onorica, di ciò che è avvenuto realmente a lui. Anche il fatto che le avventure di Fridolin si compiano tutte nel corso della notte, in un buio che cela il peccato, e che le atmosfere notturne risultino poi lontane anni luce di giorno, quasi non fossero mai esistite, fa pensare che in realtà sia tutto un sogno. Che tutto ciò che racconti il libro, anche ciò che viene spacciato per realtà, sia finzione. 


VOTO                                  

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